In Tunisia un scandalo d’ Stato continua scuotere il paese.Il mese di giugno dell'anno scorso, dei container pieni dei materiali di scarto importati illegalmente dall’Italia sono stati scoperti. Si tratta di una corruzione, un traffico mafioso e mercato illegale che hanno fatto già tempo fa tra loro.
Violazione del territorio tunisino
Un po meno di un anno dopo i container sono sempre in Tunisia e l'Italia non sembra ancora affrettarsi a ricuperare le sue spazzature. Davanti all’Ambasciata d’Italia, molte rose sono nei cestini, dei militanti reclamano il ritiro dei 7800 tonnellate dei rifiuti urbani alla regione della Campania. È stata un scandalo di Stato diceva un giornalista tunisino giudicando questo atto; abbiamo messo questi sacchi di cestini, un comportamento simbolico contro questi rifiuti sono ancoro in città nostra, per mostrare il nostro scontento, il nostro disgusto diceva un signore. Queste affari toccano enormemente il diffonditore dell’ambiente tunisino siccome il paese già inquinato e non è in grado di gestire il problema d’ambiente locale. In compagnia di una associazione opera per il riciclaggio dei rifiuti e la società civile propongono la trasformazione di questi oggetti mai esistente nel paese.
Un patto infruttuoso alla situazione
I due paesi hanno tentato di risolvere il problema amichevolmente perché l’argomento diplomatico è veramente importante in questa situazione secondo un deputato tunisino che ha partecipato all’indagine dello scandalo. Adesso la soluzione diplomatica non risolta niente per ora, speriamo che la fase giudicativa andrà in vaporetti a concludere l’affari. Quasi un anno che questi container sono ancora qui e qualcosa che influisce al nostro ambiente. La Tunisia concede qualche periodo all'azienda messa in causa questa si rivolge alla giustizia nemmeno il rimpatrio non è ancora avvenuto.