Il mare è talvolta un minaccio ma può anche produrre benefici. Ecco quello che possiamo valutare quello che si svolge in Sud Africa grazia alla terapia marittime ai bambini che soffrono della malattia dell’autismo. È un'associazione privata che da la mano ai bambini hanno il problema di autismo cioè persona vittima del disturbo della personalità. Quindi, qui si tratta di una terapia basata sul contatto dell’acqua di oceano laddove i pazienti vengono settimanale sulla spiaggia a riviera. Sei bambini in cui tanti sono dalla periferia povera che sono isolati e avevano dell’avventura.
L’allenamento e qualche obiettivo
Vorrei che sentirebbero il rumore dell'onda, la voce degli uccelli; inspirare espirare del rilasso in mezzo e ammirando dei animali del mare diceva la signora allenatrice. É stata un genere di allenamento che fanno quasi sempre in oretta prima di giocare nel mare facendo il surf. Diamo loro l’occasione di riferirsi a loro stessi. Per i responsabili di questa organizzazione, l’obbiettivo non solo impararli fare il surf ma soprattutto di creare delle occasioni insoliti affinché sappiano integrare. Noi creiamo diverse situazioni e occasioni a modo simulazione per esercitarli a vivere della vera vita in cui sono preoccupati e sofferti.
Estensione della terapia
I giovani affetti dell’autismo sono molto sensibili fargli sentire l’acqua calda, l’oceano e la sabbia è importante, a scuola di solito loro salgono sui banchi, saltano l’uno verso l’altro e non toccano nemmeno il suolo. Sono in 1700 che seguono la terapia in Sud Africa, l’organizzazione ha pure dei soci in Liberia, in Sierra Leone o in Somalia che riproducono questo sistema in un continente dove il trattamento in modo clinico non esiste. La nostra ambizione sarebbe la salute mentale e vogliamo andare avanti in questo modo e prevenire la stigmatizzazione e vogliamo anche proporre del servizio di buona qualità ai poverini pazienti.